On line e off line. Connessi e sconnessi. Parole chiave della contemporaneità che si fanno marcatori di destini personali. Segnalando i vincenti e i perdenti. I ricchi e i poveri di contatti sociali. Rapporti ridotti a misura del valore soggettivo, credendo di possedere senza essere posseduti. In realtà, a dispetto della tanto proclamata autosufficienza dell'io, l'esperienza è sovente scandita da interazioni crudeli, che segnalano all'individuo di essere la parte instabile di una relazione. E la sua metà, singolare o plurale, che egli pensa di dominare o addirittura di aver tolto, non finisce mai di farsi sentire, facendo male.
L'amore non corrisposto, il rifiuto subito a scuola, la stigmatizzazione perché fisicamente o psicologicamente "diversi", l'isolamento negli ambienti di lavoro, il venire trascurati dalla propria famiglia costituiscono infatti vicende dolorose che quasi tutti gli esseri umani, chi più chi meno, vivono nel corso dell'esistenza. Costringendoli a grandi sforzi, spesso avvilenti o alienanti, votati a riconquistare accettazione. Lotte cognitive, emotive e comportamentali che ruotano attorno al fenomeno dell'ostracismo, ossia l'essere esclusi, respinti e ignorati.
(Einaudi, Torino 2010)
Sommario:
I. La vita fai da te.
II. L'ostracismo nelle relazioni umane. III. Essere ignorati. IV. Essere respinti. V. Essere esclusi. VI. Diventare più buoni, o del servilismo sociale degli ostracizzati. VII: Diventare più cattivi: quando gli ostracizzati dicono "basta". Nota conclusiva. Indice dei nomi.

Corriere della Sera: Breviario di ostracismi quotidiani

Scienze sociali Il saggio di Adriano Zamperini

di Alberto Bevilacqua

Essere esclusi, respinti, ignorati; all' insegna dell' Ostracismo. Adriano Zamperini viviseziona questi fenomeni in un breviario einaudiano di psicologia sociale (L' ostracismo, pp. 254, 18), che ci ricorda un suo studio del 2007: il lucidissimo L' indifferenza. Lo schema è perfetto: l' amore non corrisposto, i rifiuti subiti a scuola, il marchio su chi è fisicamente e psicologicamente diverso, gli isolamenti e le frustrazioni che sempre più si diffondono negli ambienti di lavoro; ma, rientrando dal pubblico nel privato, la scarsa sensibilità e le trascuratezze all' interno delle famiglie. Mali di cui quasi tutti finiscono, in diversa misura, per essere vittime. E ne scapita il complesso sociale, perché gli sforzi, che l' autore definisce avvilenti o alienanti, per conquistare l' accettazione, lasciano piaghe che poi agiscono, anche come memoria, nel contesto generale. Dalle lotte di religione o di casta, alla vita incanalata in una semplicità, in una naturalezza alterata nella sua essenza primigenia. Questo è il punto. Perché, citando James, è sacrosanto il principio: «Il sé sociale di un uomo è il riconoscimento che egli riceve da chi gli sta intorno». RIPRODUZIONE RISERVATA

Pagina 50
(15 dicembre 2010) - Corriere della Sera

http://archiviostorico.corriere.it/2010/dicembre/15/Breviario_ostracismi_quotidiani_co_9_101215062.shtml


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